Il vino deve incuriosire,
emozionare,
stupire  e
divertire...

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SAURO MAULE

Nasce e vive a San Germano dei Berici, in mezzo alla natura, al bestiame e ai cavalli. Frequenta l'istituto agrario Trentin di Lonigo (VI) e terminati i 5 anni di studi va a lavorare nell'azienda agricola di suo padre Lino a Dorno (Pavia), dove si alleva bestiame e si coltivano cereali. Nel 2008 torna a vicenza e comincia a pensare a cosa voler fare da grande: "la mia passione è il vino, ma anche la terra, la natura".

Decide di prendere in affitto dei vigneti e ne ripianta una parte di quelli di famiglia, trasformandoli da pergola a guyot. Nel 2010 conosce Angiolino Maule, amico di infanzia del padre, che gli apre alla prospettiva di vinificare un po' dell'uva nelle sue cantine.
"Nel 2011 decido finalmente di buttarmi e lascio che l'uva dei vigneti di famiglia si trasformi in quelli che saranno i miei primi vini - il Granselva - un bianco con Garganega e Sauvignon Bianco, e il mio primo rosso con Merlot e Cabernet Sauvignon - il Cà Lombarda".

Rimane da Angiolino Maule fino alla vendemmia del 2016, imparando tantissimo e facendo molta pratica in un mondo che fino a pochi anni prima gli era sconosciuto: "nella coltivazione dei terreni e delle vigne avevo un po' di esperienza ma nella vinificazione proprio no".
Nel 2017 finiscono i lavori di ristrutturazione di una stalla iniziati nel 2014, nell'azienda agricola di San Germano. La vendemmia di quello stesso anno (2017) è la prima nella nuova cantina: "un'esperienza indimenticabile ed entusiasmante".

VISIONE

“Vinificare seguendo i principi del "Biologico", in modo “naturale” non è solo un'idea. È più un percorso attraverso emozioni, ideali, forze, a volte fortuna. È un viaggio fatto di duro lavoro, studio e un po’ di follia. Ogni anno tutto deve essere ripetuto, ma come c'insegna la Natura, il risultato non sarà mai lo stesso. Ogni anno è una nuova storia, ogni anno scopri di più e impari nuovi piccoli dettagli che potrebbero fare una grande differenza nella vinificazione per gli anni a venire.”
Quando a fine stagione credi di aver messo a punto un metodo, puntualmente ti trovi l'anno successivo a essere smentito inesorabilmente dalla miriade di fattori che cambiano e che tu fortunatamente non puoi assolutamente controllare.

Coltivare nel rispetto della natura, senza usare pesticidi o sostanze di sintesi, è molto appagante anche dal punto di vista morale. "Giorno dopo giorno sai che il tuo lavoro non sta destabilizzando l'ambiente che ti circonda, ma stai vivendo in simbiosi senza arrecare danno."

METODO "NATURALE"

Coltivare in biologico costa fatica e più ore di lavoro manuale, ma il nostro lavoro deve e vuole essere ecosostenibile; dobbiamo preservare l'ambiente in cui viviamo cercando di rispettarlo.
Un vigneto biologico è brulicante di vita, con radici forti e curiose di esplorare il terreno in profondità per esprimere un vero legame con il territorio. I trattamenti in vigna si limitano all'uso di rame e zolfo in basse quantità, mentre in cantina si usa un po' di solforosa solo se strettamente necessario.

IN VIGNA

È dalla vigna che nasce un vino capace emozionare, che rispecchia il territorio da cui deriva; questo per noi è il concetto fondamentale, il nostro modo di fare vino “Naturale”!
L'attenzione che noi diamo in vigna è altissima; tutto inizia dalla potatura, pratica agronomica assai importante per il ciclo annuale produttivo della vigna, ma anche per la stagione successiva e per il futuro della vigna stessa.

Anche la potatura verde, insieme al diradamento dei grappoli, ricopre un ruolo assai importante per la qualità e la salubrità delle uve. Eseguiamo tutto tra maggio e luglio, cercando di bilanciare al meglio l'apparato fogliare, permettendo ai grappoli di ricevere più aria e sole possibili, entrambi indispensabili per la salute delle piante e delle uve.

Anche la potatura verde, insieme al diradamento dei grappoli, ricopre un ruolo assai importante per la qualità e la salubrità delle uve. Eseguiamo tutto tra maggio e luglio, cercando di bilanciare al meglio l'apparato fogliare, permettendo ai grappoli di ricevere più aria e sole possibili, entrambi indispensabili per la salute delle piante e delle uve.

POTATURA

I trattamenti vengono effettuati con prodotti corroboranti e stimolanti per le difese della pianta, a base di Propoli, alghe e micro organismi.
L’uso del rame e dello zolfo purtroppo è ancora necessario, anche se anno per anno si cerca sempre di ridurre e ottimizzare le dosi. Nemmeno nelle stagioni più difficili vengono superati i I 3 kg/ha ettaro di rame e i 10 kg/ha di zolfo.

Effettuiamo solo concimazioni organiche di mantenimento, in base alle reali esigenze dei terreni; monitoriamo periodicamente la terra con analisi dei diversi parametri vitali.

IN VENDEMMIA

La vendemmia è rigorosamente manuale, in cassette da 12/15 kg circa. Lavoriamo sempre le uve nelle ore più fresche della giornata. Normalmente in ogni appezzamento la vendemmia avviene in 2 passaggi: nel primo passaggio raccogliamo le uve meno mature che saranno vinificate nei vini “base”; nel secondo passaggio raccogliamo quelle più sane e mature, destinate ai vini più strutturati.

IN CANTINA

Il lavoro in cantina rispecchia quello fatto in vigneto, la volontà è quella di lasciare l'uva libera di esprimersi, senza manipolazioni.
Fermentazione spontanea senza l'uso di lieviti o altre sostanze, diraspatura delicata e uso limitato delle pompe, ossigenazioni con abbontante aria in fase di fermentazione e colmature frequenti nella parte dell'affinamento. L'uso della solforosa si limita solo a problemi di natura fermentativa oppure in vini o mosti che ne hanno particolarmente bisogno. Non la usiamo assolutamente come protocollo fermentativo o di affinamento.

Per le fermentazioni usiamo contenitori in acciaio, mentre per le bucce usiamo dei semprepieni in acciaio da 15 hl, svinabili per gravità con il muletto per evitare l'uso delle pompe per la vinaccia.
Utilizziamo anche botti in legno da 15 e 20 ettolitri, sia per la fermentazione delle uve migliori di Garganega, sia per l'affinamento del Pri, del My Tai e del Peter Pan.

VINNATUR

Essere socio di Vinnatur è sicuramente motivo di orgoglio per un vignaiolo che come me crede nel vino "naturale". L'associazione permette ai soci di partecipare a fiere ed eventi che organizza in Italia e nel mondo; occasioni indispensabili per far conoscere i nostri vini ad un pubblico ampio e specializzato, ma  anche a consumatori appassionati. Vinnatur si occupa attivamente anche di promuovere la ricerca scientifica, collegandosi direttamente con università e professionisti esterni che ci aiutano a crescere studiando insieme a noi le dinamiche della natura e del nostro lavoro: dal terreno alla pianta, dalle fementazioni al vino, permettendoci di fare scelte più oculate e consapevoli sia in vigna che in cantina.

LE 4 STAGIONI NEI NOSTRI VIGNETI...

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